Il gioco di colui che viene guardato mentre gioca, che apprende come si apprende apprendendo
Nel gioco si presuppone sempre la presenza di un Altro con/contro cui è contemplata anche la sconfitta. Nei giochi con l’avatar (cioè una rappresentazione del giocatore) si simula l’interpretazione attiva di un ruolo. Molte simulazioni possono essere impiegate nell’apprendimento per entrare anche emotivamente “dentro” l’ambiente cognitivo, attivare un’azione e un cambiamento percettivo che guiderà una futura azione…
permeati dalla finction
oggi diffusissima, la finction, nel processo di virtualizzazione della realtà, dalla economia dei servizi all’informazione, utilizza simulazioni in cui più che accadere gli eventi vengono “rappresentati” e acquisiscono realtà solo facendo parte della narrazione collettiva.
il gioco dell’attore
Uno dei primi giochi nella storia dell’umanità è il gioco dell’attore, “colui che viene guardato mentre gioca”; una condivisione che implica la regola come prodotto e presupposto al tempo stesso della struttura di mimicry. La mimicry è l’accettazione temporanea di un universo convenzionale di regole in cui diventare personaggi illusori (codificata nei giochi di ruolo GdR) : proprio l’acquisizione dell’ esistenza di questi ruoli è a fondamento del processo di socializzazione.
realtà discorsiva condivisa
Sempre più i GdR mettono in evidenza l’aspetto teatrale e il concetto di “realtà discorsiva condivisa”, il fatto di essere frutto di una intelligenza collettiva che rivendica l’utopia del viaggio e della ricerca contro le costrizioni del tempo, dello spazio e dei valori sociali.