Una testimonianza su Joyce Lussu da sanvitoinrete.it
Un nostro lettore, Mauro, ci segnala una interessante testimonianza su Lussu, apparsa qualche giorno fa su nuke.sanvitoinrete.it, di cui riporto un piccolo estratto:
Silvia Ballestra ricorda Joyce Lussu
La prima volta che ho letto il nome di Joyce Lussu e’ stato alle scuole elementari: avevamo una sua famosissima poesia stampata nel sussidiario, Scarpette rosse, e la nostra maestra la leggeva spesso provocando i pianti commossi di molti bambini. La poesia parlava di un paio di scarpette rosse nuove di zecca, numero 24, lasciate sopra un mucchio di altre scarpette fuori da un forno di Buchenwald. La sapevo quasi a memoria perche’ i versi erano semplici e ti si imprimevano facilmente in testa. Era proprio quello che voleva Joyce: una poesia che fosse utile, come le aveva insegnato il grande poeta turco Nazim Hikmet, e comprensibile a tutti, anche agli analfabeti e ai piu’ piccoli. Piu’ avanti, sentii parlare di Joyce in casa. Le nostre famiglie anglomarchigiane si erano incrociate a meta’ dell’Ottocento e molti parenti di papa’ erano assai critici nei suoi confronti. […]
Per gli interessati l’articolo originale intero: buona lettura!